Carmen Consoli appoggia la fecondazione assistita anche in Italia: la cantautrice racconta la sua esperienza personale e parla del figlio.
Si torna a parlare di fecondazione assistita anche in Italia. A sollevare la questione è stata Carmen Consoli, in un podcast del Corriere della Sera. “Probabilmente qualcuno al governo italiano ci sta pensando di portare questa pratica anche qui no? Io sono il test“, ha raccontato la cantantessa, che ha voluto rendere pubblica la sua esperienza con la nascita di Carlo Giuseppe, il bimbo oggi di 8 anni nato proprio grazie a questo tipo di fecondazione, realizzato a Londra.
Carmen Consoli parla della fecondazione assistita
La cantante è una prova di come la fecondazione assistita possa andare a buon fine. E come lei lo dimostrano tante altre persone, compresa un’altra grande artista italiana, Gianna Nannini.
La scelta di Carmen è arrivata dopo la dolorosa scomparsa del padre. Dopo aver espresso a sua madre questo desiderio, la cantantessa ha viaggiato per anni, andando a Londra, frequentando medici, psicologici, fino ad arrivare alla selezione di un donatore non anonimo, laureato in medicina, amante della musica classica. Ha così messo al mondo Carlo Giuseppe, un bambino che oggi ha otto anni e vive in una comunità di donne, nonne, zii, cugini, suona la batteria e di tanto in tanto collabora con la mamma anche alle sue canzoni.
Carmen Consoli a favore delal fecondazione
La storia di Consoli è esemplare, e ha portato a accendere una nuova luce su una questione troppo spesso sottovalutata anche dai media: “Ero single, a 38 anni, un’età biologica avanzata, mi trovavo sola con mia madre, dopo la morte di papà; a Natale, alle Maldive con lei, pensavo alle case, le terre ereditate: eravamo sole, la famiglia va allargata, penso“. E così si è informata, senza voler illudere nessuno, senza costringere un bambino a crescre in una famiglia sfasciata, inesistente. Ha letto studi incoraggianti e, dopo aver capito che con il giusto amore il ragazzo sarebbe cresciuto senza problemi. E così è stato, fino a questo momento. Basterà per far cambiare le cose anche in Italia?